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Progetto ECOBIOFOR

ECOBIOFOR

ECOpaint BIO-based FORmulations

The aim of the ECOBIOFOR project is to give support to the SMEs belonging to the biotech and paint SME-AGs (1009 SMEs, of which 359 are Biotech and 898 are paint manufacturers SMEs) to develop environmental, technical and economically feasible solutions for solvents in the coatings industry and to disseminate the applicable results to a large number of SMEs of the paints and coatings industry.

www.ecobiofor.eu

Progetto Photocoat

La tecnologia fotovoltaica per la produzione di energia elettrica da fonte solare ha conosciuto un aumento di efficienza negli ultimi anni, ma soffre ancora notoriamente di alcuni problemi, tra i quali:
- Riscaldamento dei pannelli FV (il rendimento energetico diminuisce all’aumentare della temperatura, perdite di produzione fino al 10%- 20%
- Sporcamento dei pannelli FV (sulla superficie del pannello si depone uno strato di sporco, perdite di produzione fino al 5%, ma in taluni casi (discariche) fino al 20%.
Nell’ambito della LS PIO1A (PV energia) della TP PIO1 (coating innovativi) un guppo di aziende dell’industria delle vernici ha suggerito la possibilità di porre rimedio (almeno parzialmente) a questi problemi con l’uso di particolari vernici (autopulenti e otticamente attive).
Mentre l’interesse delle aziende è per un’area di business ad alto potenziale di crescita e di marginalità, il progetto ha suscitato l’interesse del Politecnico di Torino sul piano scientifico.
Altre aziende appartenenti ai Poli di Innovazione sulle e energie rinnovabili si sono unite al progetto fornendo le competenze per il settore fotovoltaico, ma anche l’interesse allo sfruttamento industriale.
Il gruppo, costituto da numerose PMI e che include il Consorzio Procoat (che ha la capacità di collegare competenze esterne nel settore coating da tutta l’industria dei PV europea) presenta il progetto PHOTOCOAT della durata di tre anni e articolato in numerosi WP e task per coniugare al meglio le diverse competenze necessarie ad uno studio per sua natura multidisciplinare.
Le applicazioni industriali saranno implementate a valle della fabbricazione della cella e durante la manifattura del pannello, incontrando in questo modo gli interessi del settore energetico/fotovoltaico Piemontese.

Progetto Hefest

L'esposizione di parti strutturali in acciaio ad alte temperature riduce la loro resistenza e rigidità e può portare al collasso strutturale quando  si raggiunge la temperatura critica della struttura.
La sicurezza antincendio delle strutture in acciaio può essere raggiunta mediante l'uso di vernici intumescenti.
I convenzionali rivestimenti intumescenti contenenti polifosfato di ammonio, pentaeritrite e melamina hanno buoni effetti di espansione e proprietà ignifughe, quindi sono largamente utilizzati per le strutture in acciaio al fine di fornire protezione antincendio. Tuttavia, essi soffrono di diverse limitazioni tecniche, come la scarsa funzionalità in alcune condizioni di esposizione ambientale, una scarsa stabilità  in barattolo  e qualche difficoltà nella loro applicazione.

Questo progetto mira a superare tali limitazioni attraverso lo sviluppo di nuove pitture intumescenti basate su nanoparticelle (sistemi ibridi organici-inorganici), che agiscono non solo come riempitivi, ma anche come componenti intumescenti funzionali e attive. L'uso di tali materiali si tradurrà in un miglioramento delle seguenti proprietà:

- Maggior durata del sistema intumescente migliorando le proprietà di barriera al vapore e all’acqua isolando le componenti più permeabili, e diminuendo la lisciviazione di elementi a basso peso molecolare sensibili all'umidità.

- Migliori caratteristiche meccaniche  attraverso la sostituzione delle fibre introdotte per rafforzare gli strati di materiale con i nanocompositi strutturali.

- Un maggiore isolamento termico  rafforzando la protezione del substrato sottostante in modo efficace con un miglior sviluppo dell’intumescenza l’utilizzo di meccanismi in fase condensata per il ritardo alla fiamma.

- Tossicità dei fumi più bassa sfruttando le strutture dei nanocompositi e le loro relative proprietà di barriera ai gas in qualità di soppressori di fumo.

Progetto Enfiro

Alcuni ritardanti di fiamma bromurati saranno gradualmente eliminati a causa dei loro rischi ambientali. Alternative meno tossiche sembrano essere già disponibili, ma  informazioni complete sui loro possibili rischi ambientali e sull’uomo sono carenti. Il progetto ENFIRO offre un caso di studio prototipale sulle opzioni di sostituzione dei ritardanti di fiamma bromurati risultanti in un’ampia serie di dati sulla sostenibilità nella produzione e nell’applicazione, la sicurezza ambientale e umana e una completa valutazione del ciclo di vita.
Il progetto ENFIRO riunisce industrie, PMI e università con una vasta gamma di discipline scientifiche. La disseminazione garantirà che i risultati del progetto arrivino sulle scrivanie  dei decisori politici. ENFIRO contribuirà alla graduale eliminazione dei bromurati ritardanti di fiamma, come proposto nella direttiva quadro europea sulle acque. L'approccio e i risultati del progetto saranno utili per studi di sostituzione simili, ad esempio nel REACH.

A seguito di uno studio sulle conoscenze di letteratura e industriali, e una prioritizzazione, saranno selezionate tre combinazioni di ritardanti di fiamma in prodotti (ad esempio FR a base di metalli, FR a base di fosforo e FR a base di nanoargille  in circuiti stampati, vernici e schiume). Questi saranno studiati per i rischi ambientali e tossicologici e per la fattibilità nell’implementazione industriale. Tutte le informazioni derivate da  questi test saranno utilizzate per l’analisi di rischio. Gli esiti di tale valutazione, insieme alle informazioni socio-economiche, saranno utilizzati per una valutazione completa del ciclo di vita.
Il progetto seguirà un approccio pragmatico, evitando raccomandazioni finali su soluzioni alternative eco-compatibili che non sarebbero praticabili per l'attuazione da parte dell'industria.
Un SIEF (forum  di scambio di informazioni di sostituzione) con membri  in rappresentanza di utilizzatori di FR (grande industria) è stato invitato a indirizzare questo progetto.

 

Progetto Polyfire
Il progetto Polyfire svilupperà tecniche per la lavorazione di materiali ritardanti di fiamma nanocompositi privi di alogeni e rivestimenti a base di resine poliestere insature e nano argille e ne valuterà il passaggio di scala. Questo permetterà, per la prima volta, la produzione su scala industriale e lo sfruttamento di resine poliestere ignifughe nano-caricate, e la sostituzione degli additivi alogenati ritardanti di fiamma.
Questi materiali apriranno un esteso campo di applicazioni in una vasta gamma di settori industriali, non ultimo l’edilizia e i trasporti, dove il ritardo alla fiamma e la leggerezza sono fattori critici.
Il progetto si concentrerà sullo sviluppo di soluzioni chiavi in mano che saranno facilmente integrate nelle aziende industriali, in particolare le PMI in Europa occidentale e orientale, assicurando così il massimo impatto e beneficio per la comunità europea.

L'obiettivo di questo progetto è di sviluppare e scalare il processo di modificazione chimica delle nanoargille e le tecniche fisiche di miscelazione e dispersione che porteranno alla produzione su scala industriale (tipicamente 1000 tonnellate all'anno)
di resine poliestere ignifughe esenti da alogeni.

Il materiale sarà utilizzato per la produzione di compositi e rivestimenti fibro-rinforzati, che saranno attentamente valutati attraverso una serie di impegnativi test meccanici, fisici e al fuoco. Inoltre, la tecnologia verrà dimostrata mediante produzione di tre prototipi in scala industriale riferiti a settori chiave come quello delle costruzioni, dei trasporti ferroviario e marittimo.

I partner si concentreranno sullo sviluppo di materiali che possono essere applicati con successo in processi esistenti di stampaggio di compositi e di rivestimento, per rendere più facile l'integrazione e quindi massimizzare la diffusione commerciale. Approfondite valutazioni dell’impatto ambientale, economico e sulla salute saranno condotte, in parallelo con le attività tecniche, per garantire che i materiali e processi sviluppati siano sostenibili.

Progetto DeVOC

Il progetto accomuna le diverse aziende proponenti nell’interesse a sviluppare prodotti vernicianti a ridotto VOC. Le aziende appartengono sia ai produttori di PV che ai produttori delle relative materie prime, in particolare leganti, nella consapevolezza che occorre intervenire sui componenti a monte della filiera.
Questo progetto pertanto vuole occuparsi del miglioramento delle caratteristiche di sicurezza d’impiego e della salute,nonché alla riduzione dell’emissione di VOC (a livello di filiera e di singolo prodotto) dei Prodotti Vernicianti.

Il gruppo di aziende ed enti comprende tre produttori di leganti (Poliresin, Pointer, FAR Polioli) che possono coprire, in termini di tecnologia, tutto il campo di resine di normale impiego. Per prevenire potenziali conflitti legati alla proprietà intellettuale dei risultati si sono suddivisi i leganti che saranno presi in considerazione per natura polimerica generando tre separati WP (WorkPackage) corrispondenti ai core business delle aziende coinvolte. Ognuna delle tre sarà responsabile di un WP nel quale parteciperanno come aggregati gli altri esperti di leganti. Si ritiene che questo schema faciliterà i successivi accordi sullo sfruttamento dei risultati che dovranno essere presi prima dell’inizio della ricerca.

Inoltre fanno parte del gruppo un produttore di vernici (IRIS Vernici) ed il Politecnico di Torino i quali, ovviamente con obiettivi diversi, sono interessati allo sviluppo di PV derivati dai leganti e che abbiano specifiche caratteristiche funzionali, ottenute anche con altre innovazioni ed in particolare con l’impiego delle nanotecnologie. IRIS Vernici mira ad un prodotto di rapida commercializzazione che si potrebbe produrre con additivi a base di nanocariche utilizzando le nuove resine epossidiche sviluppate da Pointer. Il Politecnico di Torino è interessato a sviluppare nuovi polimeri bioattivi in collaborazione con i produttori di resine che possono condurre le relative sintesi in scala pilota e,poi, industriale.
Il gruppo prende forma verticale seguendo la filiera industriale, ciò che si è già rivelato fattore di successo in progetti precedenti, e consente di coniugare lo sviluppo di materie prime che siano di base per tutto il settore dei PV con quello di alcuni PV che siano prototipo di applicazioni specifiche e innovative.
Oltre ai WP di R&D su specifici prodotti, si prevede la creazione di un “gruppo di studio” in un WP a parte (WP1) che si occuperà degli sviluppi normativi e tecnici futuri su base teorica, dell’analisi delle tendenze e della raccolta di informazioni scientifiche e normative che costituiranno la “driving force” degli sviluppi tecnici. Questo sarà coordinato da Procoat e vi parteciperanno tutti i proponenti, oltre a coinvolgere secondo i casi i maggiori esperti delle materie in discussione che verranno identificati tramite la rete europea del consorzio Procoat.
In effetti, oltre all’obiettivo della eliminazione o drastica riduzione dei VOC, oggetto del progetto, il WP1 si vuole dedicare alla valutazione dell’impatto delle nuove tecnologie su altri aspetti e composti quali:
•Ricerca di alternative agli isocianati nei sistemi poliuretanici
•Eliminazione dei composti alogenati nei PV
•Eliminazione di composti pericolosi (Piombo, cromo VI, antimonio, cobalto, ecc.) in particolare dai pigmenti e dai siccativi
•Riciclo e ottimazione del ciclo di vita di PV e loro componenti, riduzione dell’incidenza dei rifiuti nei processi produttivi.
•Ottimazione del ciclo delle acque e riduzione delle acque di scarico per le produzioni waterborne.

Procoat, sarà il coordinatore generale del progetto tramite il WP0 ed il responsabile del gruppo di pilotaggio scientifico (WP1).
Il lavoro svolto nel WP1, proprio per le caratteristiche di Procoat, avrà ricaduta su molte altre piccole aziende tramite attività di disseminazione organizzata specificamente da Procoat oltre che nell’ambito della normale attività “consulenziale” di Procoat per i propri Soci.

Consorzio per la promozione dei Prodotti Vernicianti e Ricoprenti
Viale Teresa Michel, 5 - 15100 Alessandria ITALIA - Tel. 0131.229313 - Fax 0131.229399 - E-mail: info@procoat.it
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